L'esame può durare massimo qualche minuto.

L'ecografia prostatica transrettale è un esame per immagini della ghiandola prostatica. La procedura viene effettuata dallo specialista con una sonda di piccolo diametro (circa un dito), che la inserisce per una piccola parte all’interno del retto. Lo strumento ecografico tramite ultrasuoni a bassa frequenza e alta intensità riesce a ricostruire un’immagine della prostata sul monitor del macchinario. Questo permette allo specialista di determinare alcune caratteristiche (dimensioni, asimmetrie, calcificazioni) della ghiandola che vengono elaborate in immagini visualizzabili in forma statica o di video.

In alcune patologie della prostata (in caso di tumore ad esempio) la sola immagine però non permette di effettuare una corretta diagnosi e si rende necessario effettuare una biopsia del sito di interesse clinico. 
Il frammento ricavato verrà poi analizzato in laboratorio per comprendere la sua natura.

Come avviene?

Nell’ambulatorio dedicato, il paziente verrà fatto sdraiare su di un lettino e poi posizionato su un fianco con le ginocchia verso il petto. Prima dell’introduzione della sonda però lo specialista effettuerà un’esplorazione preventiva per digitopressione (con un dito) per verificare che non vi siano ostacoli all’inserimento.

È un esame che possono fare tutti?

L'esame è controindicato nei casi in cui il paziente soffre di emorroidi sanguinanti, ragadi anali, stenosi anali. Occorre inoltre prestare attenzione nel caso in cui venisse effettuata anche la biopsia nelle situazioni in cui è più facile andare incontro ad emorragie (quando si prendono medicinali anticoagulanti per esempio, o per fluidificare il sangue). Non può essere eseguita nei pazienti precedentemente sottoposti a interventi demolitivi pelvici o rettali.
 

Ecografia Transrettale

Se si assumono medicinali anticoagulanti o per fluidificare il sangue il medico può chiedere, in caso di biopsia, di sospendere la terapia una settimana prima dell'esame. Per la stessa ragione, nei giorni precedenti, non bisogna assumere aspirina o altri farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS).

Generalmente  viene prescritto un antibiotico da iniziare la sera prima dell'esame. La cura dovrà poi continuare nei giorni successivi per prevenire possibili infezioni.

Perché l'ampolla rettale sia completamente vuota al momento dell'indagine, si consiglia inoltre una supposta di glicerina la sera e una la mattina dell'esame, oppure un clistere alcune ore prima del test. Il giorno dell'esame non occorre stare a digiuno, ma è consigliata una colazione leggera. Nelle ore che lo precedono, inoltre, è bene bere molto e non urinare in modo che la vescica sia piena, così da migliorare la trasmissione delle onde attraverso i tessuti.

La sola ecografia transrettale non necessita che il paziente venga accompagnato, è opportuno invece se viene eseguita la biopsia.

La sonda viene lubrificata con un gel e ha un diametro tale per cui il suo inserimento non è in genere avvertito come doloroso. Si possono invece sentire piccole punture se il medico effettua prelievi per la biopsia, ma è possibile ridurre il disturbo con un'anestesia locale.

Il rischio più significativo è di infezioni che tuttavia possono essere prevenute con un'adeguata profilassi antibiotica. È bene comunque avvisare il medico se nei giorni successivi dovesse comparire una febbre improvvisa. Dopo la biopsia è normale un indolenzimento della parte.

Non sono riportati rischi a lungo termine per tale procedura.

No, non è necessario se non viene eseguita una biopsia accessoria.

Assolutamente si, il rientro alla vita quotidiana è immediato.