Dottore Carmelo Magistro
23:00
Tumori
Chirurgia generale

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Introduzione

Il tumore del colon-retto (CRC) è uno dei più frequenti tumori, causa di un elevato numero di interventi chirurgici, terapie e morti. Nasce dal colon, la parte terminale dell’intestino che si estende per circa un metro tra l’intestino tenue e l’ano. Proprio perché così frequente e grave è anche uno dei tumori più studiati; le conoscenze sul CRC sono oggi molto avanzate e sono disponibili molteplici presidi diagnostici e terapeutici estremamente efficaci. È anche uno dei tumori per i quali negli ultimi anni la mortalità si è significativamente ridotta grazie al miglioramento delle tecniche diagnostiche, ma soprattutto grazie alla introduzione di programmi di screening.

Cosa è il colon e dove nasce il tumore del colon

Il colon è la parte finale dell’apparato digerente, il tubo che nasce dalla bocca e termina all’ano per una lunghezza di circa 6-8 metri. Il colon ne rappresenta più o meno il metro finale ed è a sua volta suddiviso nel cieco (a cui è annessa l’appendice), il colon ascendente, il colon trasverso, il colon discendente, il sigma ed il retto (figura 1).

Anatomia del colon

Figura 1: anatomia del colon

Il tumore del colon nasce in genere dalle cellule ghiandolari del rivestimento interno dell’organo e si tratta quindi di un adenocarcinoma. Più rari sono i tumori degli altri costituenti dell’organo (muscoli, grasso, cellule neuroendocrine, etc.). In questa presentazione parleremo dell’adenocarcinoma che rappresenta oggi un vero e proprio problema di salute pubblica.

La gran parte dei tumori, circa i 2/3 dei casi, origina dalla parte sinistra del colon, retto e sigma. Il restante 1/3 dei casi prende origine nei restanti segmenti colici (figura 2).

Colon 2

Figura 2: distribuzione del tumore nei vari segmenti del colon

I polipi del colon and il loro rapporto con il cancro colorettale la pressoché totalità dei tumori del colon nasce come polipi che progressivamente degenerano in tumore.

Si parla di polipo ad indicare una crescita anomala di tessuto che sporge rispetto alla circostante superficie. I polipi si possono formare in vari organi (corde vocali, utero, stomaco, vescica, ad esempio), ma quelli del colon sono particolarmente importanti in quanto possono essere i precursori del tumore; la loro rimozione previene dunque la comparsa del CRC.

I polipi appaiono come delle rilevatezze della superficie del colon di varie dimensioni. Possono essere attaccati alla mucosa da un peduncolo più o meno lungo (sembrano dei funghi) e sono detti “peduncolati” o crescere direttamente dalla superficie mucosa e sono allora detti “sessili”; talvolta si tratta di semplici inspessimenti della mucosa e sono allora detti “lesioni piatte” (figura 3).

Polipi

Figura 3: Conformazione dei polipi del colon : a) Polipi sessili; b) Polipi peduncolati; c) Lesioni piatte

Dal punto di vista della istologia (ossia la struttura del polipo) si distinguono due grandi categorie di polipi: gli adenomi ed i polipi non adenomatosi. Mentre i polipi non adenomatosi (polipi iperplastici, polipi infiammatori e polipi amartomatosi) non divengono tumori, gli adenomi sono considerati dei veri e propri tumori benigni, in grado di progredire e divenire tumori maligni.

A loro volta gli adenomi possono essere definiti tubulari o villosi e possono presentare una displasia di basso od elevato grado, caratteri questi che definiscono il grado “malignità” del polipo, ossia il rischio che tale polipo possa divenire un tumore (maggiore per i tumori villosi e per quelli con displasia di alto grado).

I polipi possono avere dimensioni da pochi millimetri a vari centimetri; tanto più grande è il polipo tanto maggiore è il suo rischio di trasformazione. Allo stesso modo, tanto maggiore è il numero di polipi tanto maggiore è il rischio di tumore. Esistono delle condizioni in cui si sviluppano decine di polipi. Tali condizioni derivano in genere da mutazioni genetiche e sono in genere ereditarie. Il rischio di trasformazione di questi tumori è in questo caso altissimo.

Fanno parte delle cosiddette polipose ereditarie la poliposi adenomatosa familiare (detta FAP), la sindrome di Gardner, la sindrome di Peutz–Jeghers, la sindrome poliposica giovanile, la serrated polyposis syndrome. I polipi in genere non danno sintomi a meno che non siano di dimensioni particolarmente grandi ed in tal caso possono dare sanguinamento, anemia o raramente ostruzione dell’intestino. Per tale motivo la diagnosi di polipi avviene spesso occasionalmente nel corso di colonscopie eseguite per screening in pazienti asintomatici o in pazienti che si sottopongano all’esame per sintomi non propriamente legati ai polipi.

La colonscopia viene dunque eseguita con lo scopo di riconoscere e di rimuovere tutti i polipi presenti al fine di ridurre il rischio di tumore. La tecnica che consente la asportazione del polipo durante una colonscopia è detta polipectomia. Esistono varie tecniche di polipectomia, la più comune delle quali si basa sullo strozzare la base del polipo con un cappio che poi taglia via il polipo attraverso il passaggio di corrente elettrica. Per lesioni di dimensioni maggiori si usano tecniche più complesse quali la mucosectomia e la dissezione mucosa (figura 4)

Polipi 2Polipi 3

Figura 4: Tecniche di asportazione dei polipi del colon: a) Polipectomia con ansa; b) Mucosectomia; c) Dissezione mucosa