• Non iniziare a fumare oppure smettere al più presto è senz’altro il modo migliore di prevenire il cancro del polmone. 

    Andando però nel dettaglio potremmo analizzare quali sono le forme di prevenzione oggi attuate e da attuare distinguendole in questo modo:

    Prevenzione primaria (ridurre l’incidenza dei tumori)

    L’Italia è stato uno dei primi Paesi in Europa ad adottare nel 2005 le nuove misure di prevenzione “MPOWER” previste dal programma di controllo sul fumo, promosso dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Tali provvedimenti, quale ad esempio il divieto di fumo nei luoghi pubblici, o la presenza di immagini schock sui pacchetti di sigarette hanno immediatamente prodotto un drastico calo della percentuale di fumatori nel nostro Paese.

    Sebbene le e-cig siano state ideate come dispositivi finalizzati al rimpiazzo di nicotina, solo il 26% di soggetti fumatori e/o ex-fumatori ritiene che l’uso di e-cig sia utile per smettere di fumare. Non va inoltre trascurato l’aumentato rischio di tossicità, di irritazione della mucosa orale e di patologie respiratorie correlato all’inalazione di vapori riscaldati generati dalle e-cig, attualmente oggetto di approfondimento da parte dell’autorità regolatoria americana. Le evidenze scientifiche sull’argomento rimangono comunque carenti.

    Tra i dispositivi elettronici più recenti vi sono le sigarette con riscaldamento del tabacco. Sebbene siano stati approvati dalla FDA, uno studio indipendente ha recentemente evidenziato come questo tipo di sigaretta contenga lo stesso contenuto di nicotina, e, sebbene a concentrazioni inferiori, gli stessi composti volatili (idrocarburi policiclici aromatici, nitrosamine, anidride carbonica) presenti nelle sigarette classiche.

    Prevenzione secondaria (individuare precocemente il tumore per curarlo prima)

    Nel tempo sono stati studiati numerosi programmi di screening.

    L’unico programma di screening che sembra efficace è la TC torace a bassa dose (LDCT) per identificazione di noduli (meglio se con analisi volumetrica), con una cadenza annuale o comunque non superiore a 2 anni.

    In soggetti ad alto rischio (55-74 anni, fumatori o ex-fumatori che hanno fumato almeno 15 sigarette al giorno per più di 25 anni oppure almeno 10 sigarette al giorno per più di 30 anni, oppure che hanno smesso di fumare meno di 10 anni prima) sembra determinare una riduzione del 20% della mortalità associata a neoplasia polmonare, rispetto alla radiografia standard del torace

    Il beneficio sembra essere ancora superiore nei pazienti con BPCO con rapporto FEV1/FVC <0.7, nei quali si è osservata una riduzione della mortalità del 37%.

    Al momento, tuttavia, lo screening del tumore polmonare mediante TC torace non è ancora approvato e/o rimborsato dal sistema sanitario nazionale, anche perché l’esposizione a eccessive radiazioni potrebbe essa stessa causare danni ai polmoni o a strutture vicine ed inoltre la TAC può individuare noduli che si presentano come i tumori pur non essendolo: i pazienti rischiano quindi di essere sottoposti a varia procedure diagnostiche che non sono prive di rischi.

    Tumore ai polmoni

    Per prevenire le malattie professionali si devono osservare le relative norme di prevenzione. Per esempio, si raccomanda la massima prudenza quando si demoliscono pavimenti che contengono o possono contenere fibre di amianto.

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